25 gennaio 2007

La Fortuna di Essere Liberi - The Luck to Be Free

Poche volte ci accorgiamo di come siamo fortunati a vivere in paese libero, nel quale possiamo votare ed esprimere la nostra opinione. In Cina per esempio può essere pericoloso parlare in pubblico di politica, o addirittura può esserlo scrivere un blog come il mio. Il nostro paese ci ha permesso si sviluppare una cultura critica, ci ha resi capaci di pensare in modo indipendente. Ciò rende noi giovani ancora più da biasimare. Abbiamo tutto ciò che ci serve per cambiare il nostro paese, ma non alziamo un dito. Lo guardiamo affondare, anche un cieco lo vedrebbe. I nostri genitori hanno lottato negli anni '70 per modernizzare l'Italia (l'hanno poi veramente fatto, o solo in superficie?), perchè noi stiamo fermi? Perchè non ci uniamo e facciamo sentire la nostra voce? Perchè non facciamo si che non si senta più la tipica frase: eh ma in UK è tutto un altro mondo? Abbiamo un paese nelle nostre mani, possiamo intervenire perchè viviamo in un paese democratico. Non è cosi difficile.

Few times we realize how lucky we are to live in a free country in which we can vote and express our opinion. In China, for example, it could be dangerous to talk about politics in a public place, or also writing a blog like mine. Our country let us develop a critic culture, and made us capable to think independently. This means that the blame should be even more on us. We have all that we need to change our country, but we do not rise a finger. We watch it drowning, even a blind would notice that. Our parents fought in the 70s, to modernize Italy (did they really do that? or just on the surface?), why are we still? Why don't we get together and let our voice loud? Why we don't let anyone say anymore: life is better in UK? We have a country in our hands, we can intervene because we live in a democratic country. It is not that difficult.

24 gennaio 2007

Riforme "Strutturali" - "Structural" Reforms

Riforme strutturali! riforme strutturali? In Italia non sappiamo neppure cosa vuol dire. Classifichiamo come riforma strutturale l'innalzamento dell'eta pensionabile. Sembra un ostacolo insormontabile, un macigno pesantissimo da spostare. Oramai l'aspettativa di vita sale ogni anno, dunque sarebbe normale alzare l'eta' pensionabile per fare in modo che l'intero sistema pensionistico non collassi. Invece no, e' una riforma strutturale..attenti tutti. Dobbiamo chiamare tutte le parti sociali, fare un programma di "300 pagine" per spiegare a tutti che poi lavorare 2 anni in piu' non e' una tragedia. Salverebbe per almeno una ventina d'anni il sistema da un collasso quasi sicuro. Vi diro cosa penso: non e' assolutamente una riforma strutturale, e' solo una pezza ad una falla molto piu' grande. Strutturale significa investire nei giovani, nella ricerca e nelle universita'. Strutturale significa fregarsene di cio' che tutti vogliono e andare avanti con coraggio per la nostra strada. Quando Blair parlo' nei primi giorni da primo ministro disse: il mio programma consiste di tre parti: education, education, education. Ha capito tutto, ha capito come l'economia moderna va avanti e si sviluppa. Bene, oggi in UK l'economia cresce sopra al proprio potenziale e hanno un problema di un inflazione che sta crescendo ad un livello appena sostenibile dalla Banca d'Inghilterra (3% y/y), dovuto proprio alle troppa crescita. Per fare questo ha dovuto tagliare 100.000 (!) posti di lavoro nel pubblico impiego. Ha in sostanza trasferito risorse da un settore improduttivo (il pubblico impiego) ad un settore più produttivo: il futuro!. Non gettiamo la spugna, crediamo nel futuro. Una rivoluzione è possibile anche in Italia.

Structural reforms! structural reforms? In Italy we don't even know what does it mean. We classify as structural the lift of the retirement age. It seems an unsurmountable obstacle, a heavy rock to carry. Life expectancy is increasing every year, thus it would be reasonable to lift retirement age, to save the pension system. Instead for us is a structural reform..be careful. We have to call all the social parts, produce a "300 page" document to explain to everyone that working two years more it is not a tragedy. I will say what I think: it is not a structural reform, it is just a stitch for a bigger hole. Structural means invest in the youth, research and university. Structural means ignore the needse of everyone and go ahead without fear. When Blair spoke as a prime minister said: my programme consists of 3 parts: education, education, education. He understood everything, he understood how a modern economy works, and how it develops. Well, today the British economy grows above its potential and they have a problem of increasing inflation, due to higher growth. To do this he had to cut 100,000 jobs in the public administration. Basically, he transferred resources from a non productive sector (public officers) to one really productive: the future!. We don't have to give up, believe in the future. A revolution is possible also in Italy.

19 gennaio 2007

Riforma delle Pensioni? - Pension System Reform?

Ieri Bernanke, il presidente della banca centrale USA, parlava di fronte al senato del problema dell'invecchiamento della popolazione e dei futuri effetti sull'economia americana. I ricercatori della Federal Reserve hanno stimato che postporre la riforma del sistema sociale di altri 20 anni comporterebbe una diminuzione del consumo del 13%. Un cifra decisamente elevata considerando che il consumo costituisce l'86% del Pil americano. Quindi si propone a partire da oggi una riforma del sistema sociale e un innalzamento graduale dell'età pensionistica. Tale discorso viene fatto in un paese dove l'economia è nel pieno della sua espansione (che dura oramai dal 2002) e dove il tasso di natalità è tutt'ora molto elevato tra i paesi industrializzati. A parte tutti i difetti che può avere l'economia americana (vedi un elevato tassi di disuguaglianza salariale), è da apprezzare la loro capacità di guardare oltre il naso e di proporre oggi soluzioni per problemi che avverranno nel futuro. E da noi in Italia? Abbiamo "riformato" le pensioni infinite volte. Ma com'è possibile? La realtà è che nessuno mai le ha riformate, ciò che dicono i politici di ogni governo sono solo parole. Le varie modifiche al sistema pensionistico non hanno alcun effetto sulla sostenibilità delle finanze pubbliche italiane. La lungimiranza della politica interna statunitense si contrasta con la miope politica nostrana, che anche nei tempi di magra economica, non riesce a capire quali riforme sono da fare e perchè il sistema non funziona. A quando una riforma seria delle pensioni?Yesterday, Fed's Chairman Bernanke, spoke in front of the senate about the ageing problem and the future impacts on the American economy. Fed's researchers, have estimated that if the social security reform is delayed by 20 years it would cause a 13% drop in consumption. Really a lot, considering that consumprion accounts for 86% of the US GDP. Therefore Bernanke asks for a reform of the social security system and a gradual lifting of the retirement age. This speech is done in a country where the economy is growing streadily (growth is lasting since 2002) and where the birth rate is still really high when compared to the other industrialized countries. Even if the american economy has many problems (e.g. high income inequality), it should be appreciated the capacity of thinking in the long term and propose today solutions for future problems. In Italy? We have "reformed" the pensions so many times. How is it possible? The reality is that we have never really reformed them, and what politicians say is just untrue. The long-term view of the Americans clashes with our politics, which even in 0% growth time, does not know what to do and why our system does not work. When will we do a serious pension reform?

17 gennaio 2007

L'Università Italiana - Italian University

Uno dei principali problemi del nostro paese è quello di non avere università a livello internazionale (tranne alcune eccezioni, che però formano futuri emigranti) che siano in grado di formare una classe dirigente preparata a moderna. Una delle principali caratteristiche è la bassissima mobilità degli studenti universitari. In Italia si studia nel luogo di nascita, e gli studenti non hanno alcun incentivo a trasferirsi per studiare altrove (a differenza di tutti gli altri paesi EU). Qual'è la causa di tutto ciò? Non esiste differenziazione di qualità all'interno del sistema universitario cosi netta da incentivare gli studenti a studiare in altre università. Inoltre non esiste un meccanismo di selezione a livello nazionale (al contrario di tutte le altre nazioni europee), che permetta agli studenti più meritevoli di studiare nelle università migliori, e ai peggiori di recarsi nelle università di minore qualità. In questo caso (vedi UK) gli studenti sono obbligati, se vogliono andare all'università, a traseferirsi altrove. Ciò favorisce prima di tutto un'ottima "allocazione dell'intelligenza", e aumenta la mobilità intergenerazionale. Numerosi studi (vedi Checchi, Ichino e Rustichini, "More Equal but Less Mobile") ci mostrano che il nostro sistema universitario ha prodotto una società praticamente immobile, dove per i più poveri è molto difficile migliorare la propria situazione economica. Chi nasce da famiglia povera, è destinato a rimanere povero. Altre ricerche come quelle di Perotti (Università Bocconi) ci mostrano come in Itala i più poveri finanziano i figli dei ricchi per andare all'università. Infatti la stragrande maggioranza degli studenti universitari appartengono a famiglie a medio-alto reddito, e le tasse sono pagate in modo eccessivo dalle famiglie con reddito inferiore, per il servizio che effettivamente ricevono dallo stato. La politica di università per tutti, a prezzi praticamente nulli ha avuto effetti devastanti sulla società e sull'economia italiana.

One of the main problems of our country is the lack of internationally recognized universities (a part from some exceptions, that however form future emigrants) that can create a ruling class really prepared and modern. One of the main characteristics of the Italian university system is the low mobility of the students .In Italy people study where they were born, and they do not have any incentive to move somewhere else to study (differently from all the other EU countries). What is the cause of this? There is no quality differentiation among universities so big that can make students move and study in another university. Moreover we do not have a national selection process, which permits to sort good and bad students. When you select at a national level the students, if undergraduates want to continue their studies, have to move somewhere else. This would create an optimal allocation of ‘brains’, and would spur intergenerational mobility. Many papers (see “More Equal But Less Mobile”, Checchi Ichino e Rustichini) show that our university system has produced a still society, where it is really difficult to emerge for the poorer. Who was born in a poor household, will stay poor. Other research (see Perotti) show that in Italy poor families are actually subsidizing university education for rich people. Indeed the vast majority of university students are from middle high income, and the tax burden is excessively on poor household, when compared to the service they receive. University for everyone, has practically destroyed our society and has made permanent damages to our economy.

15 gennaio 2007

Seconda Settimana - Second Week

Questa settimana ho ricevuto commenti molto interessanti. Il responso da parte dei lettori del blog è davvero positivo e ciò è uno stimolo molto forte per continuare con il Movimento Giovanitaliani. Michele, in un suo commento ci faceva notare 3 punti chiave dell'arretratezza del sistema Italia. Uno, c'è una completa assenza di meritocrazia all'interno del mercato del lavoro. In UK o in US, chi è più bravo va avanti, indipendentemente dall'età. Due, c'è una bassissima mobilità degli studenti universitari. In Italia si studia nel luogo di nascita, e gli studenti non hanno alcun incentivo a trasferirsi per studiare altrove (a differenza di tutti gli altri paesi EU). Ciò rende gli studenti Italiani perennemente 'attaccati' alle proprie famiglie, e non permette loro di rendersi indipendenti economicamente. Un altro punto molto interessante è quello del collegamento tra università e mondo del lavoro. La struttura dell'università non permette agli studenti di crearsi un curriculum non-accademico una volta finita l'università. In UK gli studenti finiscono di studiare a giugno e nei mesi estivi quasi tutti svolgono stage collegati con la loro materia di studio. Vorrei fare notare come una volta laureati non è possibile essere assunti tramite stage, al contrario che in Italia!. Da noi è diventato un modo per sfruttare il lavoro dei più istruiti. Esperienze dall'estero vengono da Tommy, e precisamente dall'Irlanda. Il salario di partenza per un laureato è di 1800Euro al mese in Irlanda, ma solo 800 in Italia. Ciò che è più preoccupante sono le prospettive future. Tommy ci fa notare che anche in aziende di revisione contabile top nel panorama internazionale, la prospettiva è quella di guadagnare dopo 8 anni 2900 Euro al mese. Avrei due considerazioni da fare. L'Irlanda ha ormai raggiunto (e superato) come Pil pro capite gli US, e il ritmo di crescita negli ultimi 5 anni è a dir poco vertiginoso. Pertanto i frutti dello sviluppo vanno in parte nelle tasche dei lavoratori. In Italia veniamo da 5 anni di crescita 0 (!!), quindi c'è poco da distribuire. Inoltre in Italia gli anziani protetti dai sindacati sono riusciti a mantenere le proprie posizioni, mentre noi giovani, non protetti da nessuno, abbiamo visto la nostra situazione deteriorarsi. Il fatto che gli stipendi siano cosi bassi dipende in parte anche da noi. La aziende possono offrire stipendi da fame perchè noi li accettiamo. Se dicessimo no, chi lavorerebbe nelle loro imprese? Certe volte bisogna avere coraggio, bisogna chiedere una giusta remunerazione per il proprio lavoro. Come direbbe Tommy, dobbiamo avere le palle per rischiare.

This week I have received really interesting comments. The response from the readers is really positive and this works as a stimulus to continue with our movement. Michele let us notice 3 fundamental points of the backwardness of our system. First, there is a complete absence of meritocracy within the labour market. In Uk or in US, who is better goes up, independently from age. Second, there is a low mobility of university students. In Italy people study where they were born, and students do not have any incentive to move to study somewhere else (differently from other EU countries). This makes Italian students attached to their families and does not permit them to be financially independent. Another interesting point is the lack of connections between university and labour market. In UK the students finish the University in June and during the summer they have the chance to go for an internship linked to their specialization. I want to let you notice that in UK it is not permitted to get an internship if you have a degree, contrary to Italy! In Italy now it is a method to exploit the most skilled part of our labour force.

Tommy is giving his support from abroad making us notice how is the situation in Ireland. Tommy says that in Ireland the starting salary for a recent graduate is 1800Euros, while in Italy after 8 years of working in a top accounting firm, we can expect 2900Euros per month. We should notice two things. Ireland has a GDP per capita like the US and has seen a huge economic growth in recent years. Therefore part of the net product goes in the pockets of the workers. In Italy we do not have anything to part! We have grown at a 0 rate for 5 years. Moreover in Italy, old workers protected by the powerful unions managed to keep their position, while the youth, protected by no one, has seen its position worsening. I want to point out that the fact that our salaries are so low, depends also on us. Companies can offer this wages because we accept them. If we do not accept, they will not have anyone to work with. Sometimes we have to have courage and ask for the right wage. As Tommy would say we have to be tough and risk!

13 gennaio 2007

I giovani nella Ricerca - Youth in Research

Lo schiacciamento dei giovani nel nostro paese avviene in ogni settore, ma soprattuto in quelli strategici per lo sviluppo come la ricerca scientifica di base. Su 18.651 docenti di ruolo, solamente lo 0.5 ha meno di trentacinque anni, ciò equivale a esattamente nove (!) professori. Quelli con più di 65 anni sono esattamente il 30.3%. Chi puo' negare che tutto il sistema sta cadendo a pezzi? solo un pazzo lo farebbe. Come facciamo a far svolgere ricerca in settori chiave a professori che a mala pena sanno utilizzare i moderni mezzi della ricerca scientifica? E' ormai consolidato il fatto che il periodo più prolifico per un ricercatore è tra i 25 e i 35 anni. Inoltre le cattedre negli ultimi 20 anni sono più che raddoppiate ma il posto per i giovani è sceso in proporzione in maniera vertiginosa. Per avere una misura della nostra situazione è interessante vedere come altre nazioni si comportano. Gli ordinari di ruolo con meno di 35 anni negli USA sono il 7.3%, in Francia l'11.6%, e il 16% in UK. Poi molte persone mi chiedono come mai molti ricercatori decidano di andare via dall'Italia. Credo che i numeri parlino da soli. Il piano varato nel 2001 dal governo Amato per far rientrare i ricercatori scientifici è stato completamente inutile. L'ambiente della ricerca in Italia è arido e manca di idee e di direzione. Non è affatto una questione di soldi investiti nella ricerca, è come questi soldi vengono investiti. I soldi li diamo a professori che non producono ricerca da oltre 2 decenni, che non fanno altro che rafforzare la loro posizione di dominio all'interno dell'ambito accademico. Chi ci rimette? Sempre noi. I giovani più validi emigrano all'estero (vedi "how large is the brain drain from Italy?", Becker, Ichino e Peri) e tendono a stabilizzarsi nelle località che li ospitano. Il fenomeno probabilmente si accentuerà data la maggiore facilità di trasferirsi in altri paesi dell'unione europea. Il risultato è una progressiva ma enorme perdita di competitività del nostro paese che al suo interno ha sempre meno persone in grado di creare della conoscenza. Basta dare un'occhiata al livello culturale dei nostri politici, ancora una volta credo di non avere bisogno di commenti.

The sufference of the youth happens in every sector in Italy, but mostly in strategic sectors like scientific research. Among 18.651 professors, just 0.5% is less than 35 years old, exactly 9 professors. 65+ years old professors are exactly 30% of the total number. Who can deny the whole system is breaking down? Just a fool would. How can we produce research with professors that cannot even use the modern scientific instruments? Everyone know that the most prolific period to produce research is between 25 and 35 years old. Moreover the number of professors has more than doubled in the last 20 years, but the proportion of young researchers has decreased drastically. It is interesting to make a comparison. Professors with less than 35 years old represent the 7.3% in US, 11.6% in France and 16% I n UK. Then many people ask me why researchers go away from Italy. Numbers speak alone. Research environment is completely dead and lacks of ideas and direction. It is not a question of money invested, but how this money is invested. Basically, we give money to people who are not producing research since 20 years and they are just enforcing their dominant position in our society. Who loses? Us. Our best researchers go abroad (see “how large is the brain drain from Italy”, Becker, Ichino, Peri) and they tend to move permanently to the hosting countries. This phenomenon probably will increase since it is easier now to move to foreign countries, especially within the EU. The result is an enormous loss of competitiveness of our system and lack of people actually able to create knowledge. Just have a look at the cultural level of Italian politicians, one more time I do not need to make any comment.

9 gennaio 2007

Perché siamo cosi importanti – Why we are so important

Nel mondo moderno, dove le idee e i capitali si muovono ad una velocità fino a poco tempo fa inimmaginabile, il capitale umano ha assunto un’importanza strategica per l’economia e lo sviluppo di un paese. Una nazione che riesce a creare una forza lavoro istruita a preparata (vedi la Korea del Sud) riesce ad avere un vantaggio enorme sui propri concorrenti. Il problema è che, nel caso in cui la nostra nazione si trovi indietro, lo svantaggio diventa altrettanto grande. Le forze competitive sono cosi elevate nel mondo globalizzato che ogni battaglia, sia di capitali che commerciale diventa estrema e a volte difficile da governare. Avere una forza lavoro istruita significa investire quantità ingenti nell’istruzione, nella ricerca e nei giovani. Proprio per questo motivo noi giovani abbiamo un’importanza cruciale nello sviluppo del nostro paese perché siamo gli unici a poter utilizzare le nuove tecnologie e a capire le complesse dinamiche della globalizzazione. I nostri nonni non possono più, cosi come forse i nostri padri. Il problema è che in Italia, noi giovani non ci siamo accorti della nostra importanza, ci siamo fatti schiacciare da tutti e rischiamo di essere guidati da politici oramai oltre i settant’anni che non conoscono l’inglese e non utilizzano internet. Il mondo sta correndo veloce e noi corriamo con atleti con il pace maker. Secondo voi quanto andremo avanti?
In the world today, where ideas and capital goods move at a high speed, human capital has gained a strategic importance for the economy and the development of a country. A nation that managaes to build a high skilled labour force (see South Korea) can have a huge advantage on the competitors. The problem is that when our nation is behind, the gap will be big too. Indeed competitive forces are so high in the globalized world, that every trade or capital goods fight becomes extreme and sometimes it is difficult to govern. If we want to have a skilled labour force we have to invest huge amount of money in education, research and youth. For this reason the youth has a crucial role in this moment, because our grandparents and probably our relatives cannot fully understand globalization process and comprehend the role of new technologies. The problem is that in Italy, we did not realize our importance, we have been crashed by everyone and we are guided by seventy years old politicians, who do not know English and cannot use the internet. The world is running fast and we run with athletes with a pace maker. According to you, how long can we run more?

8 gennaio 2007

Durante la prima settimana del Movimento Giovanitaliani, ho ricevuto numerosi commenti, molti dei quali davvero interessanti. In particolare vorrei citare l'intervento di Shan che faceva notare come in Germania lo stato si stia facendo carico dell'enorme problema della bassa natalità (tra le più basse al mondo assieme all'Italia, Giappone e Spagna). In pratica viene erogato un'assegno di max 1800 euro per ogni bambino nato, in modo da supportare economicamente le famiglie e innalzare in modo graduale il tasso di natalità. La Germania come il Giappone, accomunati dalla mancanza di bambini, sono accomunati anche dalla mancanza di idee e di progetti, di coraggio e di sviluppo economico. Non mi stancherò mai di dire che l'invecchiamento della popolazione non è solo un fenomeno economico che può essere risolto riducendo le pensioni, ma è anche un fenomeno più ampio, che inibisce ricerca e innovazione, che riduce la propensione al rischio in economia e in politica. Un altro commento interessante è quello di Gianluca. Cita infatti il problema dell'anzianità dei nostri politici, e il fatto che solamente tre su seicentotrenta parlamentari hanno tra i 25 e i 29 anni. Ha ragione: come si fa a governare un paese nel 2007 con una cosi bassa rappresentanza di giovani nel parlamento? E' vero che non ci sono spazi, ma molti giovani sono passivi e non intendono combattere per i loro diritti. Non vogliono sacrificare il presente per il futuro. La colpa è del sistema chiuso, ma anche nostra che non cerchiamo di aprirlo.

Vorrei ringraziare Gennaro e Alessandro per i loro interventi. Il vostro contributo è essenziale per il Movimento Giovanitaliani. Persone meno giovani dovrebbero condividere con noi il nostro progetto, in modo da rendere più semplice il cambiamento del nostro paese.

During the first week of the movement of the Italian Youth, I have received many comments, plenty of them really interesting and inspiring. In particular I wanted to cite Shan’s comment on Germany, where the state is trying to reverse the path of low birth rate (one of the lowest in the world with Italy, Japan and Spain). Basically the mother receives a maximum of 1800 per child, to support economically the families and gradually increase the birth rate. Germany like Japan have in common the lack of youth, the lack of projects and new ideas, of courage of changing things and economic growth. I will always keep saying that population aging is not only an economic phenomenon, that can be solved by reducing pensions, but is a wider phenomenon, that inhibits research and innovation and reduces the propensity to risk in economics and in politics. Gianluca made another interesting comment about the lack of youth in the Italian parliament. He is right: how can a nation be guided in 2007 with such a low percentage of young people in the parliament? It is true that there are no spaces, but young people are passive and they do not want to fight for their rights. They do not intend to sacrifice the present for the future. We have to blame the closed system, but also ourselves because we do not try to open it.

7 gennaio 2007

Lavoro per i giovani - The job for the youth

Appena ho finito di studiare Economia a Londra ho deciso di cercare lavoro a Milano e nel Regno Unito. Continuavo a ripetere a me stesso: perchè in Italia no? Ho fatto diversi colloqui con aziende conosciute nel circolo finanziario internazionale. Le offerte variavano da 0 per tre mesi più una possibilità di 600 Euro per i restanti tre a 700 Euro lordi al mese. Molte di queste società hanno visto crescere i propri profitti del 30% l'anno passato, e io mi chiedevo: ma dove vanno questi profitti?

Tale situazione si chiama sfruttamento del lavoro. I pensionati vanno in piazza perchè vogliono più pensioni, i forestali calabresi bloccano gli aeroporti per avere il loro improduttivo stipendio. Noi giovani casa facciamo? Assolutamente nulla. Accettiamo l'offerta dalla prestigiosa banca d'affari e lavoriamo 12 ore al giorno (se siamo fortunati) per un possibile miglior futuro. Nel frattempo però la nostra condizione è penosa. Dopo aver studiato per anni e magari aver ottenuto anche la lode all'università, ci troviamo ad avere uno stipendio con cui non riusciamo neanche a pagarci l'affitto. E' proprio difficile per me immaginare un futuro per una nazione in cui i giovani non possono in alcun modo essere indipendenti economicamente e crearsi la propria famiglia. In sostanza sembra proprio che la mancata crescita di questi 5 anni passati sia stata addossata su di noi, proprio perchè tutte le altre componenti della società sono riusciti bene a proteggere i propri interessi. Noi siamo rimasti fuori da tutto aspettando che arrivi prima o poi qualcuno ad aiutarci.
Non ci aiuterà nessuno, e i giovani più intraprendenti stanno abbandonando l'Italia già da molti anni impoverendo sempre di più il nostro capitale umano. Perchè tutti hanno ciò che vogliono e noi non possiamo avere un lavoro come tutti i nostri colleghi in Europa? Abbiamo già perso la voglia di lottare a vent'anni?

When I finished studying in London, I have decided to look for a job in Milan and in UK. I kept repeating: why not in Italy? I had many interviews with internationally recognized firms. The offers ranged from 0 for 3 months plus a possible subsequent 3 months for 600 Euros to 700 Euros per month. Some of these firms have seen their profits increasing by 30% last year, and I was wondering: where do these profits go? This situation is called exploitation. Old people protest to have their pensions increased, forest officers from Calabria blocked airports to have their non-productive wage. What do we do? Nothing. We accept the offer from the prestigious investment bank and we work 12 hours a day for a better future. In the meantime we live in a really sad situation. After we studied for years, we have to accept a wage which is not enough even to cover a monthly rent. It is really hard for me to think about the future of a nation when the youth cannot be economically independent and create their own family. Basically the lack of growth was put all on our shoulders, just because all the other components of the society managed to defend themselves. We remained out of everything waiting for someone to help us. No one will help us, and the most skilled young workers are already leaving our country impoverishing further the Italian human capital. Why everyone has what they want and we cannot even have a proper job? Have we already lost our willingness to fight in our twenties?

4 gennaio 2007

Discutiamo insieme - Discuss altogether

Ho notato con piacere che alcuni di voi hanno deciso di inviare dei commenti. Mi impegno a fare un riepilogo settimanale di tutti i vostri commenti in modo da rendere la discussione interattiva e aperta a tutti. Vi voglio ricordare che il motivo per cui ho deciso di fondare questo movimento è il miglioramento della condizione dei giovani e l'ammodernamento del nostro paese. Dobbiamo discutere tutti insieme per il nostro futuro. Troppe volte mi trovo a parlare con ragazzi senza più speranza e troppe volte mi trovo da solo a cercare di convincerli che qualcosa può essere cambiato. Aggreghiamoci e restiamo uniti, solo cosi ci ascolteranno.

I am glad that some of you decided to include comments to my posts. I will make a weekly summary on your posts in order to render the discussion open to everyone. I want to remind you that I decided to found this movement to ameliorate the condition of the youth and our country. We have to discuss altogether about our future. Too many times I have found myself with people with no hope and too many times I am alone, trying to convince them. Get together and be united, they will listen to us.

3 gennaio 2007

Perchè invecchiamo? - Why are we ageing?

Rispondere al "perchè invecchiamo" è semplice. Il sistema democratico ha numerosissimi vantaggi e qualche svantaggio. Questa volta la democrazia rema contro di noi e contro il nostro futuro. Un politico si aggiudica le elezioni se fa ciò che l'elettore mediano (in una popolazione di 100 individui, l'elettore mediano è il 50esimo) vuole. Se l'elettore mediano vuole più pensioni per gli over 60, e più spazi per giocare a bridge, e il nostro politico lo mette nel programma, la probabilità di vincere le elezioni sarà molto elevata. In Italia l'elettore mediano è sempre più anziano, e vivendo in un regime democratico, l'anziano decide dunque la politica economica del nostro paese. Mentre aumentano le pensioni e non le riformano, sottraggono risorse ai giovani e ai loro progetti, facendo diminuire a loro volta la possibilità di farci una nostra famiglia ed essere indipendenti economicamente (dunque riducendo il tasso di natalità). In sostanza siamo di fronte ad un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscirne. L'unica soluzione è creare un movimento forte che faccia sentire la sua voce. Bisogna invertire la rotta e il cambiamento non sarà indolore.

Answering to why we are ageing is simple. The democratic system has many advantages and some disadvantages. This time democracy is going against us and our future. A politician wins the elections if he does what the median voter wants. If the median voter wants more pensions, and more spaces to play “bridge”, and our politician puts that in the programme, his probabilities to win the elections will increase dramatically. In Italy the median voter is getting older and older, and since we live in a democracy, the old person decides the polical economy of our country. While pensions are increasing and they do not reform them, they subtract resources to the youth and to their projects, letting to diminish the possibility to have our own family and being economically independent (therefore reducing the birth rate). Basically we are facing a vicious cycle from which it is very difficult to get out. The only way is to create a strong movement that makes its voice heard. We have to change direction and the change will not be painless.

2 gennaio 2007

Facciamo finta di non capire - Seems we do not want to understand

Il problema cruciale del nostro paese è quello delle poche nascite e dell'allungamento della speranza di vita, che combinate causano un invecchiamento della popolazione senza precedenti. Pochi riescono a capire che il nodo dello sviluppo è proprio questo. Cambiare il regime fiscale (e.g. schemi di tassazione) o una diversa politica monetaria (alzare o abbassare i tassi di interesse) può avere un impatto nel breve periodo sulla nostra crescita, ma è inefficace nel lungo periodo. Il motivo è semplice: il potenziale di crescita di un paese (tasso di crescita al quale un paese può crescere nel lungo periodo senza inflazione) è determinato dalla dimensione della forza lavoro e dalla produttività del lavoro. Bene, la produttività è in una fase di contrazione e la forza lavoro cresce a tassi bassissimi (semplicemente non abbiamo nuove leve da inserire nel mercato del lavoro). In Italia spendiamo mesi e mesi per riformare il regime fiscale quando ciò avrà un impatto del tutto marginale sul nostro sviluppo nel lungo periodo.

The crucial problem of our country is that of birth reduction and increasing life hope, which combined are creating an ageing of the population. Few recognize that this is the main point. Changing the fiscal regime or the monetary policy can have an impact on growth in the short run, but it is ineffective in the long run. The reason is that the growth potential of a country is determined by the dimension of the labour force and by the productivity of labour. Well, productivity is actually in a contraction phase and the labour force is growing at a little pace (simply we do not have new workers to introduce in the labour force). In Italy we spend months and months to reform the fiscal regime, while it will have a marginal impact on our growth in the long run.

1 gennaio 2007

Aprire gli occhi - Open your eys

L'Italia sta vivendo un crisi profondissima, non solo economica, ma anche sociale che investe ogni singola componente del nostro paese. Nell'era della globalizzazione, l'Italia non riesce a competere e a stare al passo con gli altri. Siamo come un organismo che non riesce più a sopravvivere nel suo ambiente e che piano piano si sta estinguendo. La nostra popolazione diminuisce e invecchia velocemente togliendo risorse vitali allo sviluppo. L'invecchiamento e la mancanza di ricambio generazionale ha creato una drastica riduzione di innovazione, ricerca e dinamicità del sistema. Se non ci prendiamo le nostre responsabilità come giovani un giorno il nostro paese morirà come muore un animale che non riesce più ad adattarsi alle condizioni ambientali che lo circondano. Dobbiamo reagire, avere un ruolo attivo nella politica e nella società per bloccare il nostro declino. Dobbiamo aprire gli occhi.

Italy is living a deep crisis, not only economic, but also social which affects every single component of our country. In the globalization process, Italy is not able to compete and keep the speed of its competitors. We are like an organism which is not able to survive in its environment and is extinguishing slowly. Our population diminishes and ages at a fast pace, subtracting resources for our development. Ageing and the lack of a generational reciprocation has created a drastic reduction of innovation, research and changing capacity of the system. If we do not take our responsibilities one day our country will disappear like an animal that is not able to adapt to the new environmental conditions. We have to react, we must have an active role in politics to stop our decline. We have to open our eyes.