26 dicembre 2007

Ricerca al Centro dello Sviluppo - Research at The Centre of Development

Come tutti sanno la situazione della ricerca in Italia è a dir poco imbarazzante. Un'inchiesta pubblicata dall Corriere della Sera ci dava un quadro completo. Ricercatori al CNR con titoli superiori alla laurea (molte volte con più di 30 anni), ricevevano uno stipendio di 800 EUR (meno di un operaio), che veniva consegnato non mensilmente, ma ogni trimestre. Inoltre, i ricercatori stessi erano costretti a fare le pulizie delle aule, per non vivere nella spazzatura. Il risultato è che i pochi ricercatori validi emigrano all'estero (siamo tra i maggiori esportatori di persone laureate al mondo) impoverendo ancora di piu il tessuto della ricerca in Italia. Se tutti piu o meno conosciamo lo stato attuale delle cose, non tutti conosciamo gli effetti devastanti dell'abbandono della ricerca in Italia. Il potenziale di crescita di un paese deriva da produttività (la ricerca è la componente principale) e dalla dimensione della forza lavoro. Ebbene, in Italia la produttività è diminuita negli ultimi sei anni per la prima volta dagli anni 70 (studio Confindustria), e vi sono molti rischi che continui a farlo per il decennio a venire. Non siamo più un paese dove si innova e crea, ma siamo un paese che importa scoperte e tecnologie, come è sottilineato dalla scarsa importanza data ai nostri ricercatori. L'investimento nella ricerca è il tassello principale per la ripresa del nostro paese nel lungo periodo, e senza tale sforzo siamo destinati a diventare periferia in Europa e nel Mondo. I nostri politici però non sembrano pensarla cosi, immersi come sono nella spartizione dei loro piccoli privilegi. Stringiamoci insieme, cambiamo le cose.

As everyone knows, the situation of research in Italy is embarassing. A survey published by "Corriere della Sera", gave us a complete picture. Researchers at the Centre of National Research with postgraduate degrees (age 30+), received a salary of 800EUR (less than a manual worker), paid not monthly but quarterly. Moreover, researchers themselves had to clean the premises, not to live in the rubbish. The result is that our few researchers migrate aborad (we are among the biggest exporter of postgraduate degree holders in the world), further weakening the Italian research structure. If we all know the situation, few of us know that consequences of this state of things. Growth potential stems from prductivity (research is the prime component), and from the dimension of the work force. Well, productivity has diminished for the first time since the '70s, and there is the chance that it will continue to do so. We do not innovate, but we import new technologies, as it is underlined by how our researchers are treated. Investing in research is the most important element for Italy's long term growth, and without this we are destined to become periphery in Europe and in the world. However, our politicians seem to think it differently, absorbed in their partition of power. Get close together, we have to change things.

2 dicembre 2007

La crisi finanziaria e l'Italia - Italy and the financial crisis

L'economia globale è ad un punto di svolta. Dopo aver registrato tassi di crescita record negli ultimi cinque anni, la crescita economica sta per subire un brusco rallentamento a causa della crisi dei mutui subprime. La probabilità di recessione negli US è ormai vicina al 50%, mentre l'Eurozona dovrebbe crescere al di sotto del proprio potenziale nel 2008. Il punto è semplice: il periodo di elevata crescita è finito, e L'Italia ha perso anche questo ennesimo treno. I nostri politici infatti si sono concentrati a cambiare il contenitore dei loro movimenti politici (vedi PD e PDL), ma non il contenuto. Mentre il paese segue con interesse questi "drastici" cambiamenti nella vita politica Italiana, nessuno si è chiesto: dove sono le idee nuove?. Il fatto desolante è che idee nuove non ci sono, e i nostri politici si mostrano ancora un volta completamente al di fuori del mondo globalizzato. La crescita Italiana è la piu lenta dell'Eurozona (pero davanti al Portogallo), ma noi spendiamo tempo sull'ennesima riforma delle pensioni (peggiorativa). L'inflazione ricomincia a correre (aspettiamoci ulteriori incrementi), e si parla della sicurezza degli stadi. La nostra classe dirigente non è piu adatta a governare nel mondo globalizzato, abbiamo bisogno di energie nuove che sappiano come affrontare i problemi. Perchè politici non vi fate da parte e lasciate spazio alle nuove leve? Anche nella Cina comunista i vecchi dirigenti di partito (vedi Teng Hsiao P'ing) si fecero da parte per ridare fiato all'economia. Possibile che siamo diventati più reazionari di una dittatura comunista?

The Global economy is at a turning point. After recording high growth levels for the last five years, economic growth is about to slow considerably due to the subprime crisis. The probability of recession in the US is now almost at 50%, while the Eurozone economy will grow just under its potential in 2008. The point here is simple: The period of elevated growth has ended and Italy has lost another chance. Indeed, our politicians are focused on changing the box of their political movements, but they did not change the content. While Italy follows interested these "drastic changes" no one has asked himself: where are new ideas? the truth is that there are no new ideas, and our politicians are completely outside the new globalized world. Italian growth is the slowest of the Eurozone (before Portugal though), but we spend time reforming again the pension system (easing previous contraints). Inflation started to bite again (expect more increases) and we talk about safety in the football stadiums. Our politicians are not able to guide our country anymore, and we need new entrants who know how to tackle these new problems. Politicians, why don't you leave space to the youth? Even in communist China older politicians (i.e. Teng Hsiao P'ing) have left space to younger figures in order to speed the process of economic reform. Is it possible that we are becoming more reactionary than a communist dicatorship?

23 settembre 2007

Chi Sono i Comici e Chi Sono i Politici? – Who are the Comedians and Who are the Politicians?

di Marco Spaltro


Ultimamente la situazione politica sembra piuttosto confusa in Italia. Un famoso comico si è messo a fare politica, ed è riuscito a guadagnarsi le firme di 300,000 persone, pronte a supportarlo in un cambiamento radicale del sistema politico Italiano. Il fatto è che non si riesce più a distinguere i politici dai comici. Quando parlano sembrano esattamente uguali: proposte senza un nesso logico, accuse senza esclusione di colpi, ma completa assenza di fatti o di azione. Ciò che fa più riflettere è che 300,000 persone sono disposte a lasciare i nostri politici, per seguire un comico, ormai asfissiati dall’incapacità della nostra classe politica. Vi sono tre importanti considerazioni da fare al riguardo. 1) Se un artista deve scomodarsi per fare politica, significa che abbiamo proprio toccato il fondo della politica e del sistema Italia. 2) Il copioso seguito sottolinea che la gente è disposta a seguire un comico senza alcuna esperienza nel campo politico, piuttosto che continuare a sentire politici incapaci che non pensano al bene comune. 3) Comici e politici potrebbero invertire i propri ruoli e nessuno se ne accorgerebbe. Tuttavia, il fatto secondo me più grave è che le più alte cariche dello stato si siano precipitate a rispondere ad un comico, invece di pensare, come fanno tutti i politici dei paesi normali, ai più recenti sviluppi dei mercati finanziari che potrebbero arrecare ingenti danni ad una economia rigida come la nostra. Perché i politici hanno cosi paura? Hanno paura che i loro posti privilegiati, ottenuti senza merito e capacità, vengano spazzati via da un popolo che non ne può più. I segnali forti di scontento sono tutti qui, ora tocca a noi giovani appoggiarci a quei rari esempi di politici capaci che credono nel cambiamento radicale del nostro paese. Non siamo soli, crediamo nel futuro, lottiamo per crearlo.


Lately the situation seems pretty confused in Italy . A famous comedian started to do politics, and he gained 300,000 signatures from people ready to support him in a radical change of the Italian political system. The fact is that it is not possible to recognize the difference between comedians and politicians in Italy anymore. When they talk they seem pretty similar: arguments without any rationale, unfounded reciprocal accusations, but complete absence of facts and actions. What makes us astonished is that 300,000 people are willing to leave our politicians, to follow a comedian, fed up by their incapacity. Three important considerations have to be made. 1) If an artist has to do politics, means that we really touched the bottom of the Italian politics and the Italian system. 2) The huge following underlines that people are willing to follow a comedian without previous political experience, instead of continuing to listen to incapable politicians, who do not think about the common good. 3) Comedians and politicians could switch their role and no one would even notice it. However, the most important thing is that the highest ranks of our politicians rushed to reply to the comedians, instead of thinking about the recent crisis of the financial system, which is more likely to affect rigid economies like the Italian one. Why politicians are so scared? They are afraid that their privileged posts, obtained without objective merit, might be taken away from the huge discontent among the citizens. The strong signals are all here, now the youth has to find support in the rare examples of politicians who believe in the radical change of our country. We are not alone, believe in the future, and fight to create it.

24 agosto 2007

Eppur si muove… and yet it moves..

di Marco Spaltro


Gli ultimi dati svelano ancora una volta che la corrente ripresa del nostro paese è fragile. I dati del Pil Italiano, mostrano che nel secondo trimestre, l’economia ha rallentato fortemente rispetto alle letture del primo trimestre. Cio’ di cui non dobbiamo scordarci è proprio che, anche se l’Italia puo’ performare decentemente (tuttavia molto al di sotto della media europea) per questo e il prossimo anno, i fondamentali sono purtroppo tutti negativi per la crescita nel lungo periodo. Inoltre, il recente periodo di crescita globale è un’eccezione a livello storico, che probabilmente si verificherà poche altre volte in futuro. Come abbiamo sempre sottolineato, la ripresa sostenuta viene da decisioni nette, cambiamenti radicali della politica e della politica economica del nostro paese. Abbiamo detto in passato che i politici Italiani sono immobili e insensibili ai nostri problemi. Mi sbagliavo. L’Onorevole Capezzone (Vice-presidente della commissione Attivita Produttive alla Camera) ha deciso di organizzare due eventi, uno per protestare contro la recenti difficoltà per riformare una volta per tutte il sistema pensionistico Italiano, un secondo per sostenere l’applicazione della “flat-tax” nel giro di quattro anni, supportato da un reale riduzione della spesa pubblica. Voglio far notare come tali incontri siano totalmente indipendenti da ogni partito politico. Inoltre nel sito del movimento decidere.net sono elencati 13 punti sul quale confrontarsi per cambiare l’Italia e rendere finalmente il nostro paese competitivo nel nuovo mondo globale. Mi sento vicino a tutti i campi di riforma elencati dall’onorevole Capezzone, e mi sento vicinissimo al modo in cui l’onoreovole vorrebbe portare avanti la lotta per un’ Italia migliore. Basta con la politica del compromesso, dell’indecisione. Bisogna avere coraggio di cambiare, e guardare avanti. Pertanto, invito tutti i partecipanti del Movimento, amici e simpatizzanti di unirci e supportare queste manifestazioni promosse dall’Onorevole Capezzone. Le due manifestazioni si terranno a Roma il 22 Settembre (tema le pensioni) e il 29 Settembre a Milano, dove il tema centrale sarà invece la “flat-tax”. Personalmente sarò presente all’incontro di Milano, e spero che molti giovani come noi si presenteranno all’evento per far sentire ai politici che ci siamo, che crediamo in un’ Italia nuova e moderna. Questa è un’ottima occasione per essere attori del cambiamento. Non rimaniamo a guardare, creiamo e creiamoci un futuro.


Contattatemi pure alla mia e-mail:
marcospaltro@hotmail.com per aderire all’evento. Ci vediamo a Milano il 29 Settembre!

The last data release shows once again that the recent growth pick up is fragile. The recent GDP readings show that in the second quarter the Italian economy grew much slower than in the first quarter. What we should not forget is that, even if Italy can eventually perform decently (although much lower than the EU average), all the fundamentals are against a sustained rate of growth in the long run. Moreover, the recent strong global economic growth is an historical exception, that probably will happen again few times in the future. As we previously underlined, the economic recovery comes from sharp-cut decisions, radical changes of the politics and political economy of our country. We have said that in the past Italian politicians are insensitive to our problems. I was wrong. Mr. Capezzone (MP, Vice president of the productive activities in the House of Representatives) has decided to organize two events, one to reform the Italian pension system, the second to endorse the adoption of the flat tax, financed by real cuts of the public expenditure. I want to underline that these events are completely independent from every political movement. Moreover, in the website decidere.net are listed 13 points on which we can debate in order to change Italy , and make finally our country competitive in the new global environment. I feel close to all the reform camps listed by Mr. Capezzone, and I feel really close to the way he wants to address the reforms. We have to drop the politics of compromise, of the undecided. We have to have the courage to change, and look forward. Therefore, all the participants of the movement and friends are invited to join this event promoted by Mr. Capezzone. The two manifestations, will be held in Rome the 22nd of September (pensions and youth) and on the 29th of Saptember in Milan (on flat tax and growth). I will be personally present at the Milan event, and I hope that many young people like us will be present, to show to our politicians that we are here, that we believe in a new and modern Italy . This is a great opportunity to be actors of the change. Don’t stay passive, create a future and create a future for ourselves.

Contact me on my email address marcospaltro@hotmail.com to be part of the even. I’ll see you in Milan on the 29th of September.

25 luglio 2007

Ricerca e Istruzione? - Research and Education?

di Marco Spaltro

Come ho più volte sottolineato, nel mondo globalizzato, le risorse più importanti del paese sono la ricerca e l’istruzione. Molte volte sentiamo parlare i nostri politici di questo argomento. Ma dove finiscono le parole? Le parole finiscono li dove cominciano, nel nulla. Intanto la situazione in Italia è a dir poco imbarazzante: più della metà dei ricercatori scientifici sono assunti con contratti di collaborazione e guadagnano tra gli 800 e i 1200 euro al mese. Addirittura un terzo guadagna meno di 800 euro netti! Uno può obiettare, forse questi ricercatori lavorano poche ore. Non è cosi, lavorano quasi tutti più di 38 ore settimanali con punte di 45. Bene i dati interessanti sono due: l’82% degli intervistati non ha figli, e i ¾ degli intervistati hanno meno di 35 anni. Credo che poche persone si rendano conto di ciò che sta accadendo in Italia. Le persone in teoria più importanti per il nostro futuro, non riescono neppure a pagarsi l’affitto di casa e per evidenti vincoli economici non possono crearsi una propria famiglia. Mi sono stufato di sentire parlare i politici di ricerca e di investimento nei giovani.
La verità è che ci lasciano andare alla deriva.

I underlined many times that in a globalized world, the most important resources for a country are research and education. Many times we hear our politicians talking about this topic. Where do the words go? Words go where they came from, from nothing. In the meantime the situation in Italy is pretty embarrassing: more than half of the scientific researchers are hired with collaboration contracts and earn something like 800 to 1200 per month. Moreover 1/3 gets less than 800 euros. One can say, yeah but they do work few hours. It is not true, they work almost all of them more than 38 hours per day and some of them even 45. The interesting data are two: 82% of the interviewed do not have kids and ¾ of them are less than 35 year old. I believe that few people realizes what is happening to Italy. People who in theory should be the most important for our economy, they cannot even pay the rent and for evident economic constraint they cannot create their own family. I’ve had enough of hearing politicians talking about research and investments for the youth. The truth is that they are letting us go to the drift.

30 giugno 2007

La Cina e' incompatibile con libertà - China is not compatible with freedom

Il mio blog è stato bloccato dalle autorità cinesi, e pertanto non può piu' essere letto dai miei amici e conoscenti che risiedono nel "Regno di Mezzo". La causa di tutto ciò sembrerebbe essere quello che ho scritto qualche mese fa sulla Cina, che non deve essere proprio piaciuto ai censori della dittatura comunista. Mentre i cittadini cinesi pensano di godere della libertà (hanno subito un vero e proprio lavaggio del cervello nella loro infanzia) di cui godiamo in occidente, cio' dimostra che ogni pensiero che potrebbe essere destabilizzante per la "società armoniosa" cinese viene innegabilmente eliminato, come nelle migliori tradizioni comuniste, partendo dall'Unione Sovietica, a Cuba e fino ad arrivare alla Germania dell'Est. Per noi giovani questo è un messaggio chiaro: dobbiamo lottare affinchè la nostra nazione e i nostri valori non muoiano schiacciati dal modello comunista cinese, dove la libertà c'è solo per gli alti dirigenti di partito. Purtroppo, la nazione più forte economicamente (e militarmente) riesce storicamente a imporre i propri valori ai più deboli. Di conseguenza il nostro sforzo verso un'economia più giovane e flessibile, è anche una lotta per i nostri valori, contro l'assolutismo cinese e la censura del libero pensiero. La libertà viene prima di tutto.

My blog has been banned in China, thus it cannot be read by my friends in the "Middle Kingdom" anymore. The cause seems to be what I wrote a couple of months ago about China, which seems not to have been appreciated by the censure organism of the Communist dictatorship. While Chinese citizens think to have freedom (they suffered a brainwash process in their childhood) as we have in western countries, this shows that every thought that could be potentially destabilizing for the "harmonius Chinese society" will be deleted, like in the best traditions of communist countries, from the Soviet Union, till Cuba and East Germany. For us youth this is a clear message: we have to fight so that our country will not die outpaced by the Chinese communist model, where there is freedom just for the highest ranked politicians of the party. Sadly, the nations that are strong economically (and militarily) manages to impose their values to the weaker country. Therefore, our effort for a more flexible and young economy is also a fight for our values, against the cernsorship of the freedom of speech and Chinese absolutism. Freedom comes before everything.

20 giugno 2007

L'Italia è Malata di Cancro - Italy Has a Cancer

La metà del "tesoretto" va ai pensionati. Ora è ufficiale. Tale notizia non fa altro che rafforzare la nostra teoria secondo la quale i giovani Italiani sono lasciati a se stessi, mentre un trattamento speciale viene riservato ai pensionati. Inoltre ogni anno il parlamento perde la maggiorparte del suo tempo a discutere e infine legiferare su una ipotetica riforma delle pensioni. La cosa sbalorditiva è che i giovani non si muovono, nessuno si mobilita per protestare contro uno stato che opprime la nostra forza e creatività. Ma dove sono gli elementi giovani all'interno dei partiti? perchè non muovono un dito? Abbiamo notato invece come i pensionati siano ben protetti, quando si parla di loro, bigogna interpellare ogni parte politica, confindustria e sindacati. Lo stato moderno cresce investendo in innovazione, ricerca e scuola, ma noi abbiamo scelto la strada dell'investimento negli anziani. Tale situazione va invertita adesso, abbiamo bisogno di politici con coraggio, abbiamo bisogno di rompere con il compromesso, abbiamo bisogno di fare scelte coraggiose che guardino al futuro. Si, L'Italia ha il cancro, va curata con la chemioterapia. Sembra invece che i nostri politici abbiano deciso di somministrarci degli antidolorifici.

Half of the unexpected tax revenues is going to feed pensioner's needs. Now it is official. This new reinforces our theory according to which the Italian Youth are left alone, whereas a special treatment is reserved to pensioners. Moreover, every year the parliament loses the majority of its time discussing and producing laws on an hypothetical pension system reform. The most surprising thing is that young people do not move, no one protests against a state that is killing our strength and creativity. Where are the youth components of the parties? Why they do not react? We have noted instead that pensioners are well protected, and when they talk about them, there is the need to involve parties, unions and firms' representatives. The modern state grows investing in innovation, research and school, but we have chosen to invest in elderly people. This situation has to be changed now, we need politicians with courage, we need to stop compromising, we need brave choices for the future. Yes, Italy has a cancer, has to be cured with chemotherapy. It seems that our politicians have decided to give us pain-killers.

25 marzo 2007

La Situazione Dell' Economia - The Economic Situation

Dati positivi sulla nostra economia cominciano a vedersi. Dopo anni di crescita nulla, il nostro vecchio motore si appresta ripartire di nuovo. I segnali si vedevano già durante il periodo di crisi, ma i risultati faticavano ad arrivare. La sorpresa più bella, e che nessuno sembra mai nominare, è quella della diminuzione costante della disoccupazione. Secondo gli ultimi dati ISTAT, il livello è del 6.8%, sensibilmente inferiore a quello di Germania e Francia, e ci stiamo avvicinando sempre più ai livelli del Regno Unito. Il miglioramento più consistente viene dal Sud Italia, per una volta capace di performare meglio della media italiana. Ciò comincia a riflettersi sui dati dei consumi e delle vendite al dettaglio, per una volta, dopo tanti anni, i trascinatori della crescita. Inoltre, tutti i più grandi istituti internazionali cominciano a rivedere al rialzo i dati della crescita per l'anno 2007. L'OCSE per esempio, sta pensando di rivedere al rialzo la crescita per l'anno in corso al +2.2% (la precedente stima era del +1.4%). Tali dati positivi, se verranno confermati, ci rendono certo ottimisti. L'unico neo, rimane come sempre il futuro più di lungo periodo: riusciremo a sostenere tale livello di crescita? Riusciremo a crescere ancora un anno al di sopra del nostro potenziale di crescita? Ricordiamoci che il potenziale è determinato dalla dimensione della forza lavoro e dalla produttività. Tuttavia, tali notizie positive ci ricordano che se lavoriamo in modo determinato per innovare il nostro paese, possiamo tornare ad essere dinamici e punto di riferimento in Europa.

We are starting to see some positive data for our economy. After years of 0 growth, our old engine is starting to move again. Positive signals were out already during the cirsis period , but results did not came out. The best surprise, which no one seems to be interested in, is that of the decrease in the unemployment level. According to ISTAT (national statistics institute), the level is at 6.8%, much lower than that of Germany and France, and we are approaching that of UK. The highest improvement comes form the South, for one time capable of outperforming the Italian average. This fact starts to impact positively consumption data and retail sales, for one time, after many years, the engine of growth. Moreover, all the most respected economic institutes are starting to revise up the growth estimates for 2007. OECD, for example, is thinking to revise growth up for this year at +2.2% (prior estimate was +1.4%). These positive data, if they will be confirmed, make us optmist. The only problem remains the long term future: will be able to sustain this level of growth? Will we be alble to grow one more year above the growth potential? Remember that the potentail is determined by work force and labour productivity. However, these positive news remind us that if we work constantly to innovate our country, we can start to become dynamic, and a reference point for the European Union.

3 marzo 2007

I Sindacati - Labour Unions

Il ruolo dei singacati in un' economia moderna dovrebbe essere quello di dare "voce" ai lavoratori e di ridurre il divario salariale tra lavoratori, ponendo così un freno all'incremento della disuguaglianza a cui stiamo assistendo in questi anni. Tale ruolo è certamente benefico dal punto di vista economico e sopratutto sociale. In Italia tuttavia stiamo assistendo ad una "mutazione genetica" del sindacato dei lavoratori. Non si occupano più di salari e dei lavoratori, ma si occupano di politica e di anziani, i quali compongono la maggiorparte dei loro iscritti. Non esiste nessun altro paese sviluppato nel quale il sindacato pone condizioni ad un governo votato dagli italiani. Il sindacato dovrebbe limitarsi ad intervenire per difendere i lavoratori e permettere all' occupazione e al paese di crescere. Il nostro sindacato invece si oppone a tutto ciò che viene chiamato cambiamento, a tutto ciò che gioverebbe a noi giovani, i più colpiti dalla crisi che l'Italia sta attraversando. A volte mi pongo una domanda: ma dove sono i sindacati quando noi giovani veniamo pagati 800 Euro al mese? non si dovrebbero battere per eliminare tali imperfezioni del mercato invece di ostacolare ogni movimento di liberalizzazione e innovazione del paese? Ogni decisione politica ed economica deve passare attraverso l'approvazione del sindacato. Ma chi li ha votati?

The role of the labour unions in a modern economy should be that of giving voice to the workers and reduce the salary gap between workers, reducing the increasing inequality that we are seeing in these days. This role is certainly beneficial to the economy and to the society. However, in Italy we are seeing a "genetical mutation" of the unions. They do not care about salary and workers, but politics and old people, that form the majority of the unions. Does not exist any other developed country in which the union poses conditions to a government voted by Italians. The union should intervene to defend the workers and permit to our country and employment to grow. Our labour unions opposes everything called change, against the youth, the more hurt by the Italian crises. Sometimes I question myself: where are the unions when the youth is paid 800 euros per month? shouldn't they fight to eliminate those market imperfections instead of blocking every liberalization and innovation process? Every political and economic decision has to pass through the unions. My question is: who voted for them?

23 febbraio 2007

Perchè Non Possiamo Avere Un Paese Normale? - Why Cannot We Have a Normal Country?

Dopo che la passata legislatura era durata (più o meno) cinque anni, mi auguravo che anche la presente facesse altrettanto, dando almeno una sorta di stabilità all'immagine dell'Italia nel mondo. Mi sbagliavo. Il governo Prodi è caduto per la mancanza dei voti della frangia più estremista della sua coalizione, proprio come era avvenuto nel lontano 1998. La cosa incredibile è che i mercati non hanno reagito minimamente alla notizia. Gli yields dei titoli di stato sono leggermente saliti, segno che i mercati non percepiscono tale avvenimento come pericoloso per la stabilità della nostra economia. Ciò succede perchè tutti gli agenti economici sono ormai abituati ai cambi di governi, cambi di schieramento nel parlamento italiano. E' interessante come la stessa classe che sta danneggiando i giovani italiani, sta ora danneggiando tutto il paese per perseguire i propri interessi, invece di pensare al bene del paese. Ciò dimostra come non si possa cambiare il paese usando i mezzi politici già disponibili. Ci accorgiamo sempre di più che entrambi gli schieramenti sono incapaci di produrre dei politici in grado di prendere per mano il paese. C'è bisogno di uno strappo, c'è bisogno dell'intervento dei giovani.After the past government lasted (more or less) 5 years, I hoped that also this one would do the same, giving a sort of stability to the image of Italy in the world. I was wrong. Prodi's government has fallen for the lack of votes from the more extremists in his coalition, the same that happened in 1998. The incredible thing is that the markets did not react at all to the news. Bond yields have slightly increased, sign that the markets do not perceive the fact dangerous for the Italian economic stability. This happens because the economic agents are used to continuous changes of governments. It is interesting to see that the same class that is harming the youth is now trying to harm the whole country to reach their objectives, instead of thinking about the good of our country. This shows that it is impossible to change the country using the existing political tools. Now we notice more that both the parties are unable to create politicians that could solve Italy's problems. We need a drastic change, the youth need to intervene.

19 febbraio 2007

Buone e Cattive Notizie - Good and Bad news

L'Italia sembra aver ripreso il cammino della crescita dopo aver "riposato" per i passati 4 anni. Il Pil è cresciuto del 1.1% trimestre su trimestre, e 2.9% rispetto al trimestre dell'anno passato. Ciò si traduce in un incremento del prodotto interno lordo del 2% nel 2006. Su base trimestrale abbiamo fatto addirittura meglio degli US e della Gran Bretagna! Tuttavia dobbiamo considerare che sono stime provvisorie, pertanto possono essere soggette a revisioni, anche importanti. La crescita è soprattutto dovuta all'effetto trainante della Germania, ma anche alla reazione delle nostre imprese che hanno cominciato a pensare in modo globale, forzate da una competizione senza esclusione di colpi. Queste buone notizie, sono anche cattive notizie. Di recente ci sono stati timidi tentativi di liberalizzare il mercato della ditribuzione e dei servizi, riforme certamente di cui abbiamo etremamente bisogno. Il pericolo è che questo spirito di liberalizzazioni sparisca presto, proprio a causa della crescita sopra le previsioni. Non bisogna sedersi perchè l'economia comincia crescere, dobbiamo riuscire a cambiare la nostra economia proprio adesso, quando le trasformazioni sono meno dolorose. Inoltre un sondaggio sulla Repubblica mostra come la gente apprezzi sempre di più quei ministri che si battono per liberalizzare i settori economici, e penalizzano quelli che avversano tali cambiamenti. Questo è un segnale chiaro: andiamo avanti nel cambiamento, proprio adesso che cresciamo. Non usiamo i primi segnali di crescita come una scusa per fermarci.

Italy seems to have started to grow again, after having rested for the last 4 years. GDP has grown 1.1% q/q, 2.9% with respect to the same quarter in 2005. This translates in a GDP growth of 2.0% in 2006. On a quartely basis we did even better than the US and UK! However we have to considere that these are preliminary estimates, which could be subject to revisions, even big ones. Growth is mainly due to the recent German expansion, but also to our businesses which started to think globally, forced by stiff international competition. These good news are also bad news. Recently, there has been shy attempts to liberalize the goods and services markets, reforms which we desperately need. The danger is that this reform spirit will disappear, blocked by an higher than expected growth. We do not have to wait because our economy started to grow again, we have to change our economy right now, when changes are less painful. Moreover a Repubblica survey showed that people appreciate much more those ministers who are fighting to liberalize, and penalize those who are against changes. This is a clear signal: go ahead with change, now that we are growing. We don't have to use the first signals of growth as an excuse to stop this process.

3 febbraio 2007

Come in Italia si Affrontano i Problemi - How We Tackle the Problems in Italy

Stavo leggendo un articolo sul Corriere della Sera di Venerdi, quando ho capito che il problema principale è che in Italia nessuno sembra capire qual'è la causa della bassa natalità nel nostro paese. L'Istituto Italiano di Medicina faceva notare come il maschio Italiano stia invecchiando e non voglia più figli. Tutto vero. L'adolescenza talvolta si prolunga fino ai 34 (!!) anni e solo il 18% dei genitori pensano che i figli debbano uscire di casa alla maggiore età. Tutti lo sanno. Bene, sapete come cerchiamo di risolvere il problema? Nell'articolo vengono citate "campagne di comunicazione" per promuovere la genitorialità da parte del ministero della salute e della famiglia per evitare che la nostra società si trasformi in una società sterile! Prima di tutto forse gli studiosi del ministero non si sono accorti che siamo una società sterile oramai da diversi anni, e sterile non solo dal punto di vista delle nascite, ma anche di idee. Inoltre come pensano di risolvere il problema con campagne di comunicazione? Se leggete il commento di Alberto su il post dell'università Italiana avrete la risposta. I giovani Italiani non si sposano e non fanno figli perchè lavorano praticamente gratis proprio nel periodo in cui dovrebbero farsi una famiglia indipendente. Quale pazzo si sposerebbe senza un reddito che gli permetta almeno di pagare l'affitto? La scelta di non avere figli è certamente fatta da individui razionali che vogliono sopravvivere e non morire di fame. Noi giovani aspettiamo senza fare nulla e tolleriamo anche personale anziano del ministero che propone misure ridicole per aiutarci a formarci una nostra famiglia. Non hanno capito che prima devono darci dignità e un lavoro per sopravvivere.

I was reading an article on Corriere della Sera on Friday, when I understood that the principal problem is that in Italy no one seems to understand which is the cause of low birth rate in our country. The Italian Institute of Medicine noted that the Italian male is ageing and he does not want kids anymore. All true. Italian adolescence sometimes arrives until 34 years old (!!) and just 18% of parents think that children should leave the household at 18 years old. Everyone knows that. Well, do you know how we try to solve the problem? In the article were cited "communication campaigns" to promote parenthood fundend by the ministry of Health and ministry of the Family to avoid that Italy will become a sterile society! First of all maybe the experts of the ministry did not notice that our society is sterile since many years not only for a birth rate point of view but also of ideas. Moreover how do they think to solve the problem with communication campaigns? If you read the comment by Alberto on the university post you will have the answer. The Italian youth do not marry and they do not make children because we work for free right in the period in which we should create our indipendent family. Which fool would marry without an income to pay the rent? The choice not to have children is driven by rational individuals who wants to survive, not starve. We wait without doing nothing and we also tolerate that old personnel from the ministry propose ridicolous measures to help us creating our own family. They did not understand that first they have to give us dignity and a job to survive.

25 gennaio 2007

La Fortuna di Essere Liberi - The Luck to Be Free

Poche volte ci accorgiamo di come siamo fortunati a vivere in paese libero, nel quale possiamo votare ed esprimere la nostra opinione. In Cina per esempio può essere pericoloso parlare in pubblico di politica, o addirittura può esserlo scrivere un blog come il mio. Il nostro paese ci ha permesso si sviluppare una cultura critica, ci ha resi capaci di pensare in modo indipendente. Ciò rende noi giovani ancora più da biasimare. Abbiamo tutto ciò che ci serve per cambiare il nostro paese, ma non alziamo un dito. Lo guardiamo affondare, anche un cieco lo vedrebbe. I nostri genitori hanno lottato negli anni '70 per modernizzare l'Italia (l'hanno poi veramente fatto, o solo in superficie?), perchè noi stiamo fermi? Perchè non ci uniamo e facciamo sentire la nostra voce? Perchè non facciamo si che non si senta più la tipica frase: eh ma in UK è tutto un altro mondo? Abbiamo un paese nelle nostre mani, possiamo intervenire perchè viviamo in un paese democratico. Non è cosi difficile.

Few times we realize how lucky we are to live in a free country in which we can vote and express our opinion. In China, for example, it could be dangerous to talk about politics in a public place, or also writing a blog like mine. Our country let us develop a critic culture, and made us capable to think independently. This means that the blame should be even more on us. We have all that we need to change our country, but we do not rise a finger. We watch it drowning, even a blind would notice that. Our parents fought in the 70s, to modernize Italy (did they really do that? or just on the surface?), why are we still? Why don't we get together and let our voice loud? Why we don't let anyone say anymore: life is better in UK? We have a country in our hands, we can intervene because we live in a democratic country. It is not that difficult.

24 gennaio 2007

Riforme "Strutturali" - "Structural" Reforms

Riforme strutturali! riforme strutturali? In Italia non sappiamo neppure cosa vuol dire. Classifichiamo come riforma strutturale l'innalzamento dell'eta pensionabile. Sembra un ostacolo insormontabile, un macigno pesantissimo da spostare. Oramai l'aspettativa di vita sale ogni anno, dunque sarebbe normale alzare l'eta' pensionabile per fare in modo che l'intero sistema pensionistico non collassi. Invece no, e' una riforma strutturale..attenti tutti. Dobbiamo chiamare tutte le parti sociali, fare un programma di "300 pagine" per spiegare a tutti che poi lavorare 2 anni in piu' non e' una tragedia. Salverebbe per almeno una ventina d'anni il sistema da un collasso quasi sicuro. Vi diro cosa penso: non e' assolutamente una riforma strutturale, e' solo una pezza ad una falla molto piu' grande. Strutturale significa investire nei giovani, nella ricerca e nelle universita'. Strutturale significa fregarsene di cio' che tutti vogliono e andare avanti con coraggio per la nostra strada. Quando Blair parlo' nei primi giorni da primo ministro disse: il mio programma consiste di tre parti: education, education, education. Ha capito tutto, ha capito come l'economia moderna va avanti e si sviluppa. Bene, oggi in UK l'economia cresce sopra al proprio potenziale e hanno un problema di un inflazione che sta crescendo ad un livello appena sostenibile dalla Banca d'Inghilterra (3% y/y), dovuto proprio alle troppa crescita. Per fare questo ha dovuto tagliare 100.000 (!) posti di lavoro nel pubblico impiego. Ha in sostanza trasferito risorse da un settore improduttivo (il pubblico impiego) ad un settore più produttivo: il futuro!. Non gettiamo la spugna, crediamo nel futuro. Una rivoluzione è possibile anche in Italia.

Structural reforms! structural reforms? In Italy we don't even know what does it mean. We classify as structural the lift of the retirement age. It seems an unsurmountable obstacle, a heavy rock to carry. Life expectancy is increasing every year, thus it would be reasonable to lift retirement age, to save the pension system. Instead for us is a structural reform..be careful. We have to call all the social parts, produce a "300 page" document to explain to everyone that working two years more it is not a tragedy. I will say what I think: it is not a structural reform, it is just a stitch for a bigger hole. Structural means invest in the youth, research and university. Structural means ignore the needse of everyone and go ahead without fear. When Blair spoke as a prime minister said: my programme consists of 3 parts: education, education, education. He understood everything, he understood how a modern economy works, and how it develops. Well, today the British economy grows above its potential and they have a problem of increasing inflation, due to higher growth. To do this he had to cut 100,000 jobs in the public administration. Basically, he transferred resources from a non productive sector (public officers) to one really productive: the future!. We don't have to give up, believe in the future. A revolution is possible also in Italy.

19 gennaio 2007

Riforma delle Pensioni? - Pension System Reform?

Ieri Bernanke, il presidente della banca centrale USA, parlava di fronte al senato del problema dell'invecchiamento della popolazione e dei futuri effetti sull'economia americana. I ricercatori della Federal Reserve hanno stimato che postporre la riforma del sistema sociale di altri 20 anni comporterebbe una diminuzione del consumo del 13%. Un cifra decisamente elevata considerando che il consumo costituisce l'86% del Pil americano. Quindi si propone a partire da oggi una riforma del sistema sociale e un innalzamento graduale dell'età pensionistica. Tale discorso viene fatto in un paese dove l'economia è nel pieno della sua espansione (che dura oramai dal 2002) e dove il tasso di natalità è tutt'ora molto elevato tra i paesi industrializzati. A parte tutti i difetti che può avere l'economia americana (vedi un elevato tassi di disuguaglianza salariale), è da apprezzare la loro capacità di guardare oltre il naso e di proporre oggi soluzioni per problemi che avverranno nel futuro. E da noi in Italia? Abbiamo "riformato" le pensioni infinite volte. Ma com'è possibile? La realtà è che nessuno mai le ha riformate, ciò che dicono i politici di ogni governo sono solo parole. Le varie modifiche al sistema pensionistico non hanno alcun effetto sulla sostenibilità delle finanze pubbliche italiane. La lungimiranza della politica interna statunitense si contrasta con la miope politica nostrana, che anche nei tempi di magra economica, non riesce a capire quali riforme sono da fare e perchè il sistema non funziona. A quando una riforma seria delle pensioni?Yesterday, Fed's Chairman Bernanke, spoke in front of the senate about the ageing problem and the future impacts on the American economy. Fed's researchers, have estimated that if the social security reform is delayed by 20 years it would cause a 13% drop in consumption. Really a lot, considering that consumprion accounts for 86% of the US GDP. Therefore Bernanke asks for a reform of the social security system and a gradual lifting of the retirement age. This speech is done in a country where the economy is growing streadily (growth is lasting since 2002) and where the birth rate is still really high when compared to the other industrialized countries. Even if the american economy has many problems (e.g. high income inequality), it should be appreciated the capacity of thinking in the long term and propose today solutions for future problems. In Italy? We have "reformed" the pensions so many times. How is it possible? The reality is that we have never really reformed them, and what politicians say is just untrue. The long-term view of the Americans clashes with our politics, which even in 0% growth time, does not know what to do and why our system does not work. When will we do a serious pension reform?

17 gennaio 2007

L'Università Italiana - Italian University

Uno dei principali problemi del nostro paese è quello di non avere università a livello internazionale (tranne alcune eccezioni, che però formano futuri emigranti) che siano in grado di formare una classe dirigente preparata a moderna. Una delle principali caratteristiche è la bassissima mobilità degli studenti universitari. In Italia si studia nel luogo di nascita, e gli studenti non hanno alcun incentivo a trasferirsi per studiare altrove (a differenza di tutti gli altri paesi EU). Qual'è la causa di tutto ciò? Non esiste differenziazione di qualità all'interno del sistema universitario cosi netta da incentivare gli studenti a studiare in altre università. Inoltre non esiste un meccanismo di selezione a livello nazionale (al contrario di tutte le altre nazioni europee), che permetta agli studenti più meritevoli di studiare nelle università migliori, e ai peggiori di recarsi nelle università di minore qualità. In questo caso (vedi UK) gli studenti sono obbligati, se vogliono andare all'università, a traseferirsi altrove. Ciò favorisce prima di tutto un'ottima "allocazione dell'intelligenza", e aumenta la mobilità intergenerazionale. Numerosi studi (vedi Checchi, Ichino e Rustichini, "More Equal but Less Mobile") ci mostrano che il nostro sistema universitario ha prodotto una società praticamente immobile, dove per i più poveri è molto difficile migliorare la propria situazione economica. Chi nasce da famiglia povera, è destinato a rimanere povero. Altre ricerche come quelle di Perotti (Università Bocconi) ci mostrano come in Itala i più poveri finanziano i figli dei ricchi per andare all'università. Infatti la stragrande maggioranza degli studenti universitari appartengono a famiglie a medio-alto reddito, e le tasse sono pagate in modo eccessivo dalle famiglie con reddito inferiore, per il servizio che effettivamente ricevono dallo stato. La politica di università per tutti, a prezzi praticamente nulli ha avuto effetti devastanti sulla società e sull'economia italiana.

One of the main problems of our country is the lack of internationally recognized universities (a part from some exceptions, that however form future emigrants) that can create a ruling class really prepared and modern. One of the main characteristics of the Italian university system is the low mobility of the students .In Italy people study where they were born, and they do not have any incentive to move somewhere else to study (differently from all the other EU countries). What is the cause of this? There is no quality differentiation among universities so big that can make students move and study in another university. Moreover we do not have a national selection process, which permits to sort good and bad students. When you select at a national level the students, if undergraduates want to continue their studies, have to move somewhere else. This would create an optimal allocation of ‘brains’, and would spur intergenerational mobility. Many papers (see “More Equal But Less Mobile”, Checchi Ichino e Rustichini) show that our university system has produced a still society, where it is really difficult to emerge for the poorer. Who was born in a poor household, will stay poor. Other research (see Perotti) show that in Italy poor families are actually subsidizing university education for rich people. Indeed the vast majority of university students are from middle high income, and the tax burden is excessively on poor household, when compared to the service they receive. University for everyone, has practically destroyed our society and has made permanent damages to our economy.

15 gennaio 2007

Seconda Settimana - Second Week

Questa settimana ho ricevuto commenti molto interessanti. Il responso da parte dei lettori del blog è davvero positivo e ciò è uno stimolo molto forte per continuare con il Movimento Giovanitaliani. Michele, in un suo commento ci faceva notare 3 punti chiave dell'arretratezza del sistema Italia. Uno, c'è una completa assenza di meritocrazia all'interno del mercato del lavoro. In UK o in US, chi è più bravo va avanti, indipendentemente dall'età. Due, c'è una bassissima mobilità degli studenti universitari. In Italia si studia nel luogo di nascita, e gli studenti non hanno alcun incentivo a trasferirsi per studiare altrove (a differenza di tutti gli altri paesi EU). Ciò rende gli studenti Italiani perennemente 'attaccati' alle proprie famiglie, e non permette loro di rendersi indipendenti economicamente. Un altro punto molto interessante è quello del collegamento tra università e mondo del lavoro. La struttura dell'università non permette agli studenti di crearsi un curriculum non-accademico una volta finita l'università. In UK gli studenti finiscono di studiare a giugno e nei mesi estivi quasi tutti svolgono stage collegati con la loro materia di studio. Vorrei fare notare come una volta laureati non è possibile essere assunti tramite stage, al contrario che in Italia!. Da noi è diventato un modo per sfruttare il lavoro dei più istruiti. Esperienze dall'estero vengono da Tommy, e precisamente dall'Irlanda. Il salario di partenza per un laureato è di 1800Euro al mese in Irlanda, ma solo 800 in Italia. Ciò che è più preoccupante sono le prospettive future. Tommy ci fa notare che anche in aziende di revisione contabile top nel panorama internazionale, la prospettiva è quella di guadagnare dopo 8 anni 2900 Euro al mese. Avrei due considerazioni da fare. L'Irlanda ha ormai raggiunto (e superato) come Pil pro capite gli US, e il ritmo di crescita negli ultimi 5 anni è a dir poco vertiginoso. Pertanto i frutti dello sviluppo vanno in parte nelle tasche dei lavoratori. In Italia veniamo da 5 anni di crescita 0 (!!), quindi c'è poco da distribuire. Inoltre in Italia gli anziani protetti dai sindacati sono riusciti a mantenere le proprie posizioni, mentre noi giovani, non protetti da nessuno, abbiamo visto la nostra situazione deteriorarsi. Il fatto che gli stipendi siano cosi bassi dipende in parte anche da noi. La aziende possono offrire stipendi da fame perchè noi li accettiamo. Se dicessimo no, chi lavorerebbe nelle loro imprese? Certe volte bisogna avere coraggio, bisogna chiedere una giusta remunerazione per il proprio lavoro. Come direbbe Tommy, dobbiamo avere le palle per rischiare.

This week I have received really interesting comments. The response from the readers is really positive and this works as a stimulus to continue with our movement. Michele let us notice 3 fundamental points of the backwardness of our system. First, there is a complete absence of meritocracy within the labour market. In Uk or in US, who is better goes up, independently from age. Second, there is a low mobility of university students. In Italy people study where they were born, and students do not have any incentive to move to study somewhere else (differently from other EU countries). This makes Italian students attached to their families and does not permit them to be financially independent. Another interesting point is the lack of connections between university and labour market. In UK the students finish the University in June and during the summer they have the chance to go for an internship linked to their specialization. I want to let you notice that in UK it is not permitted to get an internship if you have a degree, contrary to Italy! In Italy now it is a method to exploit the most skilled part of our labour force.

Tommy is giving his support from abroad making us notice how is the situation in Ireland. Tommy says that in Ireland the starting salary for a recent graduate is 1800Euros, while in Italy after 8 years of working in a top accounting firm, we can expect 2900Euros per month. We should notice two things. Ireland has a GDP per capita like the US and has seen a huge economic growth in recent years. Therefore part of the net product goes in the pockets of the workers. In Italy we do not have anything to part! We have grown at a 0 rate for 5 years. Moreover in Italy, old workers protected by the powerful unions managed to keep their position, while the youth, protected by no one, has seen its position worsening. I want to point out that the fact that our salaries are so low, depends also on us. Companies can offer this wages because we accept them. If we do not accept, they will not have anyone to work with. Sometimes we have to have courage and ask for the right wage. As Tommy would say we have to be tough and risk!

13 gennaio 2007

I giovani nella Ricerca - Youth in Research

Lo schiacciamento dei giovani nel nostro paese avviene in ogni settore, ma soprattuto in quelli strategici per lo sviluppo come la ricerca scientifica di base. Su 18.651 docenti di ruolo, solamente lo 0.5 ha meno di trentacinque anni, ciò equivale a esattamente nove (!) professori. Quelli con più di 65 anni sono esattamente il 30.3%. Chi puo' negare che tutto il sistema sta cadendo a pezzi? solo un pazzo lo farebbe. Come facciamo a far svolgere ricerca in settori chiave a professori che a mala pena sanno utilizzare i moderni mezzi della ricerca scientifica? E' ormai consolidato il fatto che il periodo più prolifico per un ricercatore è tra i 25 e i 35 anni. Inoltre le cattedre negli ultimi 20 anni sono più che raddoppiate ma il posto per i giovani è sceso in proporzione in maniera vertiginosa. Per avere una misura della nostra situazione è interessante vedere come altre nazioni si comportano. Gli ordinari di ruolo con meno di 35 anni negli USA sono il 7.3%, in Francia l'11.6%, e il 16% in UK. Poi molte persone mi chiedono come mai molti ricercatori decidano di andare via dall'Italia. Credo che i numeri parlino da soli. Il piano varato nel 2001 dal governo Amato per far rientrare i ricercatori scientifici è stato completamente inutile. L'ambiente della ricerca in Italia è arido e manca di idee e di direzione. Non è affatto una questione di soldi investiti nella ricerca, è come questi soldi vengono investiti. I soldi li diamo a professori che non producono ricerca da oltre 2 decenni, che non fanno altro che rafforzare la loro posizione di dominio all'interno dell'ambito accademico. Chi ci rimette? Sempre noi. I giovani più validi emigrano all'estero (vedi "how large is the brain drain from Italy?", Becker, Ichino e Peri) e tendono a stabilizzarsi nelle località che li ospitano. Il fenomeno probabilmente si accentuerà data la maggiore facilità di trasferirsi in altri paesi dell'unione europea. Il risultato è una progressiva ma enorme perdita di competitività del nostro paese che al suo interno ha sempre meno persone in grado di creare della conoscenza. Basta dare un'occhiata al livello culturale dei nostri politici, ancora una volta credo di non avere bisogno di commenti.

The sufference of the youth happens in every sector in Italy, but mostly in strategic sectors like scientific research. Among 18.651 professors, just 0.5% is less than 35 years old, exactly 9 professors. 65+ years old professors are exactly 30% of the total number. Who can deny the whole system is breaking down? Just a fool would. How can we produce research with professors that cannot even use the modern scientific instruments? Everyone know that the most prolific period to produce research is between 25 and 35 years old. Moreover the number of professors has more than doubled in the last 20 years, but the proportion of young researchers has decreased drastically. It is interesting to make a comparison. Professors with less than 35 years old represent the 7.3% in US, 11.6% in France and 16% I n UK. Then many people ask me why researchers go away from Italy. Numbers speak alone. Research environment is completely dead and lacks of ideas and direction. It is not a question of money invested, but how this money is invested. Basically, we give money to people who are not producing research since 20 years and they are just enforcing their dominant position in our society. Who loses? Us. Our best researchers go abroad (see “how large is the brain drain from Italy”, Becker, Ichino, Peri) and they tend to move permanently to the hosting countries. This phenomenon probably will increase since it is easier now to move to foreign countries, especially within the EU. The result is an enormous loss of competitiveness of our system and lack of people actually able to create knowledge. Just have a look at the cultural level of Italian politicians, one more time I do not need to make any comment.

9 gennaio 2007

Perché siamo cosi importanti – Why we are so important

Nel mondo moderno, dove le idee e i capitali si muovono ad una velocità fino a poco tempo fa inimmaginabile, il capitale umano ha assunto un’importanza strategica per l’economia e lo sviluppo di un paese. Una nazione che riesce a creare una forza lavoro istruita a preparata (vedi la Korea del Sud) riesce ad avere un vantaggio enorme sui propri concorrenti. Il problema è che, nel caso in cui la nostra nazione si trovi indietro, lo svantaggio diventa altrettanto grande. Le forze competitive sono cosi elevate nel mondo globalizzato che ogni battaglia, sia di capitali che commerciale diventa estrema e a volte difficile da governare. Avere una forza lavoro istruita significa investire quantità ingenti nell’istruzione, nella ricerca e nei giovani. Proprio per questo motivo noi giovani abbiamo un’importanza cruciale nello sviluppo del nostro paese perché siamo gli unici a poter utilizzare le nuove tecnologie e a capire le complesse dinamiche della globalizzazione. I nostri nonni non possono più, cosi come forse i nostri padri. Il problema è che in Italia, noi giovani non ci siamo accorti della nostra importanza, ci siamo fatti schiacciare da tutti e rischiamo di essere guidati da politici oramai oltre i settant’anni che non conoscono l’inglese e non utilizzano internet. Il mondo sta correndo veloce e noi corriamo con atleti con il pace maker. Secondo voi quanto andremo avanti?
In the world today, where ideas and capital goods move at a high speed, human capital has gained a strategic importance for the economy and the development of a country. A nation that managaes to build a high skilled labour force (see South Korea) can have a huge advantage on the competitors. The problem is that when our nation is behind, the gap will be big too. Indeed competitive forces are so high in the globalized world, that every trade or capital goods fight becomes extreme and sometimes it is difficult to govern. If we want to have a skilled labour force we have to invest huge amount of money in education, research and youth. For this reason the youth has a crucial role in this moment, because our grandparents and probably our relatives cannot fully understand globalization process and comprehend the role of new technologies. The problem is that in Italy, we did not realize our importance, we have been crashed by everyone and we are guided by seventy years old politicians, who do not know English and cannot use the internet. The world is running fast and we run with athletes with a pace maker. According to you, how long can we run more?

8 gennaio 2007

Durante la prima settimana del Movimento Giovanitaliani, ho ricevuto numerosi commenti, molti dei quali davvero interessanti. In particolare vorrei citare l'intervento di Shan che faceva notare come in Germania lo stato si stia facendo carico dell'enorme problema della bassa natalità (tra le più basse al mondo assieme all'Italia, Giappone e Spagna). In pratica viene erogato un'assegno di max 1800 euro per ogni bambino nato, in modo da supportare economicamente le famiglie e innalzare in modo graduale il tasso di natalità. La Germania come il Giappone, accomunati dalla mancanza di bambini, sono accomunati anche dalla mancanza di idee e di progetti, di coraggio e di sviluppo economico. Non mi stancherò mai di dire che l'invecchiamento della popolazione non è solo un fenomeno economico che può essere risolto riducendo le pensioni, ma è anche un fenomeno più ampio, che inibisce ricerca e innovazione, che riduce la propensione al rischio in economia e in politica. Un altro commento interessante è quello di Gianluca. Cita infatti il problema dell'anzianità dei nostri politici, e il fatto che solamente tre su seicentotrenta parlamentari hanno tra i 25 e i 29 anni. Ha ragione: come si fa a governare un paese nel 2007 con una cosi bassa rappresentanza di giovani nel parlamento? E' vero che non ci sono spazi, ma molti giovani sono passivi e non intendono combattere per i loro diritti. Non vogliono sacrificare il presente per il futuro. La colpa è del sistema chiuso, ma anche nostra che non cerchiamo di aprirlo.

Vorrei ringraziare Gennaro e Alessandro per i loro interventi. Il vostro contributo è essenziale per il Movimento Giovanitaliani. Persone meno giovani dovrebbero condividere con noi il nostro progetto, in modo da rendere più semplice il cambiamento del nostro paese.

During the first week of the movement of the Italian Youth, I have received many comments, plenty of them really interesting and inspiring. In particular I wanted to cite Shan’s comment on Germany, where the state is trying to reverse the path of low birth rate (one of the lowest in the world with Italy, Japan and Spain). Basically the mother receives a maximum of 1800 per child, to support economically the families and gradually increase the birth rate. Germany like Japan have in common the lack of youth, the lack of projects and new ideas, of courage of changing things and economic growth. I will always keep saying that population aging is not only an economic phenomenon, that can be solved by reducing pensions, but is a wider phenomenon, that inhibits research and innovation and reduces the propensity to risk in economics and in politics. Gianluca made another interesting comment about the lack of youth in the Italian parliament. He is right: how can a nation be guided in 2007 with such a low percentage of young people in the parliament? It is true that there are no spaces, but young people are passive and they do not want to fight for their rights. They do not intend to sacrifice the present for the future. We have to blame the closed system, but also ourselves because we do not try to open it.

7 gennaio 2007

Lavoro per i giovani - The job for the youth

Appena ho finito di studiare Economia a Londra ho deciso di cercare lavoro a Milano e nel Regno Unito. Continuavo a ripetere a me stesso: perchè in Italia no? Ho fatto diversi colloqui con aziende conosciute nel circolo finanziario internazionale. Le offerte variavano da 0 per tre mesi più una possibilità di 600 Euro per i restanti tre a 700 Euro lordi al mese. Molte di queste società hanno visto crescere i propri profitti del 30% l'anno passato, e io mi chiedevo: ma dove vanno questi profitti?

Tale situazione si chiama sfruttamento del lavoro. I pensionati vanno in piazza perchè vogliono più pensioni, i forestali calabresi bloccano gli aeroporti per avere il loro improduttivo stipendio. Noi giovani casa facciamo? Assolutamente nulla. Accettiamo l'offerta dalla prestigiosa banca d'affari e lavoriamo 12 ore al giorno (se siamo fortunati) per un possibile miglior futuro. Nel frattempo però la nostra condizione è penosa. Dopo aver studiato per anni e magari aver ottenuto anche la lode all'università, ci troviamo ad avere uno stipendio con cui non riusciamo neanche a pagarci l'affitto. E' proprio difficile per me immaginare un futuro per una nazione in cui i giovani non possono in alcun modo essere indipendenti economicamente e crearsi la propria famiglia. In sostanza sembra proprio che la mancata crescita di questi 5 anni passati sia stata addossata su di noi, proprio perchè tutte le altre componenti della società sono riusciti bene a proteggere i propri interessi. Noi siamo rimasti fuori da tutto aspettando che arrivi prima o poi qualcuno ad aiutarci.
Non ci aiuterà nessuno, e i giovani più intraprendenti stanno abbandonando l'Italia già da molti anni impoverendo sempre di più il nostro capitale umano. Perchè tutti hanno ciò che vogliono e noi non possiamo avere un lavoro come tutti i nostri colleghi in Europa? Abbiamo già perso la voglia di lottare a vent'anni?

When I finished studying in London, I have decided to look for a job in Milan and in UK. I kept repeating: why not in Italy? I had many interviews with internationally recognized firms. The offers ranged from 0 for 3 months plus a possible subsequent 3 months for 600 Euros to 700 Euros per month. Some of these firms have seen their profits increasing by 30% last year, and I was wondering: where do these profits go? This situation is called exploitation. Old people protest to have their pensions increased, forest officers from Calabria blocked airports to have their non-productive wage. What do we do? Nothing. We accept the offer from the prestigious investment bank and we work 12 hours a day for a better future. In the meantime we live in a really sad situation. After we studied for years, we have to accept a wage which is not enough even to cover a monthly rent. It is really hard for me to think about the future of a nation when the youth cannot be economically independent and create their own family. Basically the lack of growth was put all on our shoulders, just because all the other components of the society managed to defend themselves. We remained out of everything waiting for someone to help us. No one will help us, and the most skilled young workers are already leaving our country impoverishing further the Italian human capital. Why everyone has what they want and we cannot even have a proper job? Have we already lost our willingness to fight in our twenties?

4 gennaio 2007

Discutiamo insieme - Discuss altogether

Ho notato con piacere che alcuni di voi hanno deciso di inviare dei commenti. Mi impegno a fare un riepilogo settimanale di tutti i vostri commenti in modo da rendere la discussione interattiva e aperta a tutti. Vi voglio ricordare che il motivo per cui ho deciso di fondare questo movimento è il miglioramento della condizione dei giovani e l'ammodernamento del nostro paese. Dobbiamo discutere tutti insieme per il nostro futuro. Troppe volte mi trovo a parlare con ragazzi senza più speranza e troppe volte mi trovo da solo a cercare di convincerli che qualcosa può essere cambiato. Aggreghiamoci e restiamo uniti, solo cosi ci ascolteranno.

I am glad that some of you decided to include comments to my posts. I will make a weekly summary on your posts in order to render the discussion open to everyone. I want to remind you that I decided to found this movement to ameliorate the condition of the youth and our country. We have to discuss altogether about our future. Too many times I have found myself with people with no hope and too many times I am alone, trying to convince them. Get together and be united, they will listen to us.

3 gennaio 2007

Perchè invecchiamo? - Why are we ageing?

Rispondere al "perchè invecchiamo" è semplice. Il sistema democratico ha numerosissimi vantaggi e qualche svantaggio. Questa volta la democrazia rema contro di noi e contro il nostro futuro. Un politico si aggiudica le elezioni se fa ciò che l'elettore mediano (in una popolazione di 100 individui, l'elettore mediano è il 50esimo) vuole. Se l'elettore mediano vuole più pensioni per gli over 60, e più spazi per giocare a bridge, e il nostro politico lo mette nel programma, la probabilità di vincere le elezioni sarà molto elevata. In Italia l'elettore mediano è sempre più anziano, e vivendo in un regime democratico, l'anziano decide dunque la politica economica del nostro paese. Mentre aumentano le pensioni e non le riformano, sottraggono risorse ai giovani e ai loro progetti, facendo diminuire a loro volta la possibilità di farci una nostra famiglia ed essere indipendenti economicamente (dunque riducendo il tasso di natalità). In sostanza siamo di fronte ad un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscirne. L'unica soluzione è creare un movimento forte che faccia sentire la sua voce. Bisogna invertire la rotta e il cambiamento non sarà indolore.

Answering to why we are ageing is simple. The democratic system has many advantages and some disadvantages. This time democracy is going against us and our future. A politician wins the elections if he does what the median voter wants. If the median voter wants more pensions, and more spaces to play “bridge”, and our politician puts that in the programme, his probabilities to win the elections will increase dramatically. In Italy the median voter is getting older and older, and since we live in a democracy, the old person decides the polical economy of our country. While pensions are increasing and they do not reform them, they subtract resources to the youth and to their projects, letting to diminish the possibility to have our own family and being economically independent (therefore reducing the birth rate). Basically we are facing a vicious cycle from which it is very difficult to get out. The only way is to create a strong movement that makes its voice heard. We have to change direction and the change will not be painless.

2 gennaio 2007

Facciamo finta di non capire - Seems we do not want to understand

Il problema cruciale del nostro paese è quello delle poche nascite e dell'allungamento della speranza di vita, che combinate causano un invecchiamento della popolazione senza precedenti. Pochi riescono a capire che il nodo dello sviluppo è proprio questo. Cambiare il regime fiscale (e.g. schemi di tassazione) o una diversa politica monetaria (alzare o abbassare i tassi di interesse) può avere un impatto nel breve periodo sulla nostra crescita, ma è inefficace nel lungo periodo. Il motivo è semplice: il potenziale di crescita di un paese (tasso di crescita al quale un paese può crescere nel lungo periodo senza inflazione) è determinato dalla dimensione della forza lavoro e dalla produttività del lavoro. Bene, la produttività è in una fase di contrazione e la forza lavoro cresce a tassi bassissimi (semplicemente non abbiamo nuove leve da inserire nel mercato del lavoro). In Italia spendiamo mesi e mesi per riformare il regime fiscale quando ciò avrà un impatto del tutto marginale sul nostro sviluppo nel lungo periodo.

The crucial problem of our country is that of birth reduction and increasing life hope, which combined are creating an ageing of the population. Few recognize that this is the main point. Changing the fiscal regime or the monetary policy can have an impact on growth in the short run, but it is ineffective in the long run. The reason is that the growth potential of a country is determined by the dimension of the labour force and by the productivity of labour. Well, productivity is actually in a contraction phase and the labour force is growing at a little pace (simply we do not have new workers to introduce in the labour force). In Italy we spend months and months to reform the fiscal regime, while it will have a marginal impact on our growth in the long run.

1 gennaio 2007

Aprire gli occhi - Open your eys

L'Italia sta vivendo un crisi profondissima, non solo economica, ma anche sociale che investe ogni singola componente del nostro paese. Nell'era della globalizzazione, l'Italia non riesce a competere e a stare al passo con gli altri. Siamo come un organismo che non riesce più a sopravvivere nel suo ambiente e che piano piano si sta estinguendo. La nostra popolazione diminuisce e invecchia velocemente togliendo risorse vitali allo sviluppo. L'invecchiamento e la mancanza di ricambio generazionale ha creato una drastica riduzione di innovazione, ricerca e dinamicità del sistema. Se non ci prendiamo le nostre responsabilità come giovani un giorno il nostro paese morirà come muore un animale che non riesce più ad adattarsi alle condizioni ambientali che lo circondano. Dobbiamo reagire, avere un ruolo attivo nella politica e nella società per bloccare il nostro declino. Dobbiamo aprire gli occhi.

Italy is living a deep crisis, not only economic, but also social which affects every single component of our country. In the globalization process, Italy is not able to compete and keep the speed of its competitors. We are like an organism which is not able to survive in its environment and is extinguishing slowly. Our population diminishes and ages at a fast pace, subtracting resources for our development. Ageing and the lack of a generational reciprocation has created a drastic reduction of innovation, research and changing capacity of the system. If we do not take our responsibilities one day our country will disappear like an animal that is not able to adapt to the new environmental conditions. We have to react, we must have an active role in politics to stop our decline. We have to open our eyes.